Cucina

L’intento è di ricostruire la memoria del cibo di questa terra attraverso tutte le materie prime del territorio, stagionali fresche o stagionate. La volontà è quella di raccontare un viaggio tra boschi, orti, piccoli produttori locali, cuoche e chef e storie di amici che fanno vino, che trasmettano all’ospite, con l’apertura della bottiglia,  la magia della trasformazione e la meraviglia delle loro tradizioni.
Vorremmo proporre assaggi di piccole produzioni di formaggi e salumi, prosciutti e conserve, pane croccante e profumi semplici, acciughe della via del sale, intingoli e salse, oli e aceti, sali profumati e marmellate.

 

Ogni paesaggio ha il suo sapore

L’intento è di ricostruire la memoria del cibo di questa terra attraverso tutte le materie prime del territorio, stagionali fresche o stagionate. La volontà è quella di raccontare un viaggio tra boschi, orti, piccoli produttori locali, cuoche e chef e storie di amici che fanno vino, che trasmettano all’ospite, con l’apertura della bottiglia,  la magia della trasformazione e la meraviglia delle loro tradizioni.
Vorremmo proporre assaggi di piccole produzioni di formaggi e salumi, prosciutti e conserve, pane croccante e profumi semplici, acciughe della via del sale, intingoli e salse, oli e aceti, sali profumati e marmellate.

Di paesaggio non ci stancheremo mai di parlare, sono i paesaggi agricoli, umani, famigliari, musicali, culturali quelli che racconteremo nel nostro Luogo. 

E’ la lingua del cibo quella che andiamo a ricostruire, un linguaggio comune a chiunque, che apre a momenti di pura bellezza.
Sono i racconti della polvere che il contadino conosce bene, i veri momenti di attenzione verso il prodotto finito.
Immaginiamo possibile che un’esperienza a tavola passi attraverso il cibo ed il vino, senza dimenticare l’importanza dell’estetica del paesaggio e della musica che ascoltiamo delle persone che vediamo intorno a noi, della pace che respiriamo. 

“ …una narrazione di quei tempi favolosi, dal 1931 al 1935, con quei prezzi minuscoli e quella facilità di andare per taverne a tutte le ore…di narrare quei Ricordi Digeribili ed i racconti degli Osti d’Italia…”

 
 
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dal sito laboratoriocascinalanga.com a proposito dell’ambiti percorsi di assaggi :

“…Così facendo riportiamo il prodotto nella sua semplicità ad essere opera d’arte, centro della memoria storica del luogo e contemporaneamente ricerca per nuove tradizioni. 
Si attenderanno quindi le stagioni per assaporare i loro frutti e si cercherà nella tradizione la vera umiltà e umanità dell’ingrediente, che vuole mantenere la sua natura ed il suo buon gusto.
Crediamo sia una questione di attenzione ai gusti persi da qualche parte nella memoria, perché la capacità dell’organico ( il nostro tipo di coltivazione dei terreni, biologico ) non sta solo nello scovare un nuovo talento del sapore, ma nel far emergere il suo temperamento. Dobbiamo ringraziare chi ha fatto cadere nel totale oblio i veri gusti, questo ci ha dato la gioia di riscoprire i tradizionali sapori. Insomma senza guerra non c’è pace. Dei sensi. 
Il cibo, come lo intendiamo noi, dà conforto quando ci riporta alla terra da dove siamo partiti.
Noi siamo qui a ricordare la sapienza di ogni antica azione contadina, collaborando con le facce rugose di questa campagna, senza abbandonare le nostre vecchie abitudini alla ricerca di buone novità. Ritorniamo qui, alla Langa, forse senza esserci troppo allontanati, con un pensiero fisso ogni volta che assaggiamo le nostre nocciole: le abbiamo nutrite noi, le abbiamo curate, guarite, cresciute, immaginate grandi e poi affidate a chi le porterà dentro di sé, in un percorso infinito di scambio di energie vitali. Se ti costruisci il tuo cibo potrai solo essere un uomo fiero e libero, perché imparerai a non avere padroni e ti costruirai con la tua gente il tuo paesaggio umano. “